funghi espresso

Funghi Espresso, funghi a fondo (di caffè) perduto

Daniela Sciarma AgriFood, Ethiculture, GreenWaste

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma“: nei fondi di caffè gli ideatori di Funghi Espresso leggono il futuro di uno scarto destinato a diventare risorsa.

Coltivare funghi in città, in piena sicurezza e con un processo altamente sostenibile: questa è la realtà di Funghi Espresso, la startup agricola che offre un kit rivoluzionario che trasforma in materia prima il fondo di caffè; circa 380 mila tonnellate di fondi di caffè, prodotti dagli oltre 110 mila bar presenti in Italia, che regolarmente finirebbero nel cassonetto dei rifiuti, con i relativi costi gestione e smaltimento, possono oggi diventare il substrato ideale per la coltivazione domestica di funghi Pleurotus grazie all’idea di Antonio Di Giovanni e Vincenzo Sangiovanni, rispettivamente agronomo e architetto, fondatori di Funghi Espresso insieme all’imprenditore giapponese Tomohiro Sato.

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Nel suo breve anno di vita Funghi Espresso ha già ottenuto numerosi riconoscimenti: tra i più importanti quello della Regione Toscana nell’ambito del concorso di idee, “Call for ideas Toscana” come “migliore buona pratica in agricoltura” e quello del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) tra le 25 startup agricole più innovative in Italia, entrambi in relazione ad EXPO 2015.

“Usiamo il fondo di caffè come substrato di coltivazione, unendolo al “seme” del fungo. Tutto in modo completamente naturale, senza l’uso di prodotti chimici.”

Dal 2014, anno di fondazione, ad oggi, la startup Funghi Espresso, che ha sede a Capannori (Lucca), ha recuperato 12 tonnellate di fondi di caffè, utilizzate per produrre e vendere una tonnellata di funghi freschi e 3 mila kit per la coltivazione domestica di funghi commestibili; l’idea di rendere materia prima lo scarto made in Italy per eccellenza, il fondo di caffè, ricco di minerali e di sostanze nutritive, è ispirata dalla teoria della Blue Economy dell’economista Gunter Pauli, secondo la quale gli scarti di un ciclo produttivo possono essere reimpiegati in altri cicli produttivi, in un virtuoso effetto detto “a cascata”, dove nulla finisce nel cassonetto. La coltivazione di funghi a partire dal kit Funghi Espresso è quanto meno semplice, e consente di ottenere tre tipologie di Pleurotus: il Pleurotus Ostreatus, carnoso e ideale per essere grigliato, gratinato o trifolato, il Pleurotus Djamor, detto anche “fungo dell’amore” per il suo inconfondibile colore rosa, consistente e particolarmente adatto alla preparazione di secondi piatti, come la “bistecca vegana”, e il delicato Pleurotus Cornucopiae, adatto alla preparazione di sughi e condimenti per i primi piatti, in particolar modo del cosiddetto mari e monti. Ottenere il kit è semplice come utilizzarlo: l’azienda ha infatti lanciato una campagna crowdfunding #RaccogliamoiFondi, in cui i kit sono uno dei gadget acquistabili, per la realizzazione di una prima “Fattoria Urbana” dedicata alla coltivazione dei Pleurotus secondo il metodo Funghi Espresso, dove la produzione agricola è situata nei pressi della città, per riutilizzare al meglio gli scarti che essa produce (fondi di caffè) e restituire alla città stessa prodotti alimentari con elevato valore nutritivo, come i funghi.

“Sono sufficienti un semplice container e un po’ di intelligenza artificiale. Sfrutteremo lo spazio in verticale e un sistema di sensori, collegati ad Arduino, ci permetterà di automatizzare la coltivazione, modificando e controllando a distanza umidità e temperatura tramite la nostra app dedicata, rilasciata sia sui sistemi IOS che Android”.

Quale migliore occasione per provare a coltivare funghi in casa in modo semplice e a costi ridotti, finanziando al contempo un progetto con l’ambizioso obiettivo di realizzare una realtà virtuosa di Urban Farming: qui i sistemi produttivi non sono visti in maniera distinta e separata gli uni dagli altri, ma in modo integrato per cui gli scarti provenienti da un ciclo produttivo possono essere recuperati o riciclati in un altro ciclo produttivo per generare nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro.

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Per saperne di più:

https://www.eppela.com/it/projects/6687YfunghiYespressoY2Y0

http://www.funghiespresso.com/

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