CORSO ONLINE - IAP - IMPRENDITORE AGRICOLO PROFESSIONALE
Il CEFIPFORM è l'unico ENTE cheti permette di ABILITARTI alla figura di IMPRENDITORE AGRICOLO PROFESSIONALE-IAP
Profili trovati
Il CEFIPFORM è l'unico ENTE cheti permette di ABILITARTI alla figura di IMPRENDITORE AGRICOLO PROFESSIONALE-IAP
Parlare della nostra nocciola in questo momento è importante!
Ed è per questo che l'Associazione Terrae Abellanae, in collaborazione con il team di Pane Ammore e Tarantella è lieta di invitarvi al Forum di discussione dal titolo:
➡️Verso una corilicoltura sostenibile
⏹️Prospettive future
⏹️Biodiversità
⏹️Sviluppo Rurale.
Appuntamento Domenica 23 Settembre, ore 17:30 presso Piazza Municipio ad Avella (Av)
Introduce e modera:
✔️Biagio Estatico (Presidente Ass.TerraeAbellanae)
Saluti:
✔️Avv. Domenico Biancardi(Sindaco di Avella)
✔️Arch. Aniello Russo (Ass. Pane Ammore e Tarantella)
✔️Ing. Pietro Caterini (Preside Istituto Agrario De Santis di Avellino)
Interverrano:
✔️Dott. Felice Napolitano(Agronomo Associazione Terrae Abellanae)
✔️Giovanni D'Avanzo (Imprenditore Agricolo Ass.Terrae Abellanae)
✔️Prof. Ettore Guerrera (C.E.S.B.A.I Università Federico II di Napoli)
✔️Prof. Antonio Stornaiuolo ( Istituto Agrario De Santis di Avellino).
E ancora in fase di sperimentazione come poter trattare al meglio i reflui recuperandoli e magari l'utilizzo diretto in botte di liquame miscelato a chabasite.
fino ad ora il trattamento dei reflui con zeolite chabasite (non superando un dosaggio variabile fra 25/50g/lt di liquame ha comportato una sostanziale riduzione del contenuto in NH4 per la capacità di CSC della zeolite ed un drastico abbattimento del contenuto in P.
l'abbattimento di NH4 e P non solo è di fondamentale importanza ai fini ambientali in quanto viene ridotto il potenziale di eutrofizzazione del liquame all’atto dello spandimento, ma consente di ottenere una chabasite arricchita in NH4 associata a fosfato tricalcico, miscela che immessa nella gestione agronomica di un terreno innesca un processo di solubilizzazione del fosfato con lento e graduale rilascio di P e successivamente un lento rilascio di NH4 a seconda della necessità della pianta.
APPARATO GASTROINTESTINALE.
Esame Termografico Apparato Gastrointestinale.
L'alta risoluzione delle immagini termiche e digitali acquisite consentono al veterinario di individuare con precisione le strutture anatomiche esatte che richiedono il suo intervento e/o eventuali ulteriori esami specifici.
La spaccatura dei frutti di pomodoro è una grave e complessa fisiopatia legata principalmente agli sbalzi di concentrazione di acqua nella porzione di terreno esplorata dalle radici della pianta. Il portainnesto ibrido di pomodoro Blue Devil ha la caratteristica di produrre un numero elevatissimo di radici capillari che esplorano il terreno alla ricerca dei nutrienti utili alla pianta. L'apparato radicale, seppur molto sviluppato e dotato di numerosi fittoni principali, non è aggressivo nell'assorbimento dell'acqua. Quante volte vi è capitato di sospendere le irrigazioni e continuare a notare una vegetazione rigogliosa? La maggior parte dei portainnesti infatti è in grado di assorbire acqua in strati molto profondi del terreno oltre a una porzione di umidità presente solitamente non disponibile per una radice normale. Questa caratteristica possiamo esprimerla con il termine di aggressività. La minore aggressività delle radici del Blue Devil permette all'agricoltore di gestire la sua coltivazione da un punto di vista idrico e nutrizionale alla pari di un impianto franco di piede. Durante i periodi invernali la gestione dell'acqua in impianti innestati con portainnesti selvatici è molto complicata. La spiccata aggressività dei selvatici infatti non permette di gestire bene la coltivazione specialmente in momenti critici quali quelli che precedono la raccolta dei palchi fruttiferi quando un leggero sbalzo di umidità nel terreno (che può essere legato a molti fattori ambientali) può portare a gravi fenomeni di spaccatura con conseguente perdita della produzione. Con il Blue Devil l'agricoltore ha la possibilità di sospendere/diminuire la disponibilità di acqua per procedere tranquillamente alle operazioni di raccolta per poi tornare a irrigare non appena queste saranno finite riducendo il rischio di perdite di resa. Prove condotte su prodotti sensibili alla spaccatura innestati su Blue Devil ci hanno fatto rilevare una diminuzione di frutti spaccati di ben due terzi rispetto al testimone selvatico. Infine è importante sottolineare che poter dare acqua in inverno significa poter continuare fornire alla pianta in tutta tranquillità gli elementi nutritivi di cui ha bisogno nella sua specifica fase fenologica risolvendo così i problemi di maturazione, qualità ed equilibrio vegeto produttivo delle piante.
"Per la nostra agricoltura le api sono più importanti del fertilizzante". Questo è uno dei principi che noi agricoltori abbiamo molto a cuore e ora anche la scienza lo conferma.
Secondo uno studio pubblicato da PLOS ONE, per la buona riuscita di un raccolto le api sono più determinanti dei fertilizzanti, infatti è stato evidenziato che la mancanza di impollinazione influenzi la produzione di frutti molto più della mancanza di sostanze nutrienti e acqua.
La scoperta conferma ancora una volta che la diminuzione del numero di api avrà effetti disastrosi sull'agricoltura.
Noi agricoltori abbiamo bisogno dell'impollinazione degli insetti per essere in grado di produrre un raccolto da mettere sul mercato. Se la disponibilità di api continuerà a scarseggiare, in futuro saremo costretti ad affittare arnie da miele e questo, per i consumatori, si tradurrebbe in un aumento dei prezzi.
In totale nell’Unione Europea c’è stata una diminuzione di alveari negli anni scorsi che ha superato il 50 per cento. In Italia questa cifra si attesta sul 20/30 per cento. Anche negli Stati Uniti si aggira intorno al 30 per cento, in Giappone al 25 per cento. In Sudamerica e in Africa l’incidenza negativa di questo problema è decisamente ridotta o nulla perché in quei territori è minore l’impatto delle cause di inquinamento ambientale e anche le razze di api sono più resistenti al loro principale parassita chiamato Varroa.
Le api e gli altri insetti saranno anche piccoli, ma il loro impatto sul nostro fabbisogno alimentare è chiaramente enorme. È importantissimo rilevare i molti problemi che sorgono dalla loro diminuzione, perché gli uomini non sono affatto accondiscendenti quando si tratta delle restrizioni del consumo di un alimento.
https://youtu.be/3TGSFGO99a8
Il videoclip realizzato da Giuseppe Marco Albano dell'Inno musicale della Ruralità Lucana, scritto da Gianpiero Francese, Giovanni Sileo e Nicola Manfredelli, arrangiato da Antonio Deodati e interpretato dal Gruppo UNIONE MUSICISTI DI BASILICATA, composto da Graziano Accinni, Agostino Gerardi, i Renanera, i Cant'Ieri, Danilo Vignola, Giò Didonna, i Suoni di Terranova del Pollino, i Basiliski Roots, Antonio Nicola Bruno, Tiziano Cillis, la Banda musicale di Melfi. Con la partecipazione speciale di Dino Paradiso e del trio La Ricottta. Tantii bravissimi artisti e musicisti lucani che hanno condiviso l'originale progetto promosso dal Gal Csr Marmo Melandro. Si tratta di un racconto artistico video musicale che abbraccia le più importanti prelibatezze enogastronomiche dei luoghi della Basilicata.
«Fiore di Lucania» un brano per il nutrimento umano
Fiore di Lucania (G. Francese, G. Sileo, N. Manfredelli)
La vita nu m’ dà nu poc d pac
La vita nu m’ dà nu poc d luc
La vita nu m’ dà, nu me dà, nu me dà
Ma si c’ vuò pensà…
E si fa tropp fridd p’ tutt l’inverno
M’ mang lu furmagg d’ Molitern
E se a Muro Lucan scav nu purtus
T zompa assopa li man nu sort d’ tartuf
E se ti voui levare la cammis
T rong u’ Peperon d’ Senis
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà
Nun me dà num me dà e nun me dà
E quann a medicina è troppo amara
Attaccat a’ nu’ cap’ e salame e Canellara
Iuorno e notte, sera e matina
A meglia cura è l’olio ‘e Ferrandina
E se ti vuoi sentire nu’ Re ntà nù castello
Nu’ t’a’ d’a’ mai mancà a zopersata di Rivello
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà
Nun me dà num me dà e nun me dà
E si ma lass sul e te ne vai luntan
M’ mang u’ pecurin d’ Filian
E po p’ fin’ e diavul d’ lu ‘nfiern’
Sì vulessr abbuffà cu a’ sauzizz d’ Piciern’
E p’ m’ fa passà da cuorp’ chesta smania
M’ magn’ ‘u fior fior d’ la terra d’ Lucania
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà
Nun me dà num me dà e nun me dà
Int’a li giardin addò s’ zappa e nun s’abbal
a Tursi e Montalbano ‘ncappa ‘ncappa ‘u purtuall
e si attuorno a Satriano uè ti passa ‘u pensierino
ma quante ne combina stu peperoncino
e po pe t’aggiustà sta vocca doce e bella
nun ce sta niente e meglio a’ vernicocca ‘e Rotondella
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà
Nun me dà num me dà e nun me dà
Rionero Rapolla Barile e Venosa
La mano e lu bicchier so’ ‘na sola cosa
E propt lì vicin sott’ alla montagna
C’ sta la grande Melfi e nu mar d’ castagn
E se quelli di Sarconi so’ senza virtù
Saranno i fagioli a fargli fare boom boom!
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà)
Nun me dà num me dà e nun me dà
E po’ nun te’ dico e po’ nun t’ conta
ma quant’è rossa rossa ‘a mulignan d‘ Rontonda
E Primm’ si scinn’ e po’ s’acchian’
È qua ‘o casecavall’ e Pescopagan’
Ma quann’e’ sera attuorno a cimminera
T’ basta ‘nu stuozzo e‘ pan’ d’ Matera
Famm sta buon e numm fa pensà
A tutte chelle cos ca la vita nun me dà
Nun me dà num me dà e nun me dà
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Il Piano di Gestione e Assestamento Forestale - un valido strumento per lo sviluppo delle aree montane
Di durata decennale, il documento definisce le linee di indirizzo tecnico-gestionali delle foreste e dei pascoli appartenenti ai comuni. Si tratta di uno strumento di natura amministrativa e programmatoria che disciplina con cadenza regolare sia per pubblici che privati i diversi interventi su superfici forestali maggiori di 100 ettari. Avendo come riferimento legislativo la legge quadro in tema forestale - il Regio Decreto 3267 del 1923 e in Calabria la Legge Regionale 12 ottobre 2012 n. 45, lo strumento di pianificazione ha come obiettivo l’analisi complessiva della situazione attuale, la suddivisione delle aree in “particelle e sottoparticelle forestali” rispetto alle quali sarà prevista anno dopo anno la priorità di intervento. Il documento affronta inoltre gli interventi colturali da adottare rispetto ai parametri dendro-auxometrici rilevati sui soprassuoli, gli interventi strutturali di messa in sicurezza e le misure di accesso per mezzi e persone. Punto innovativo del piano di assestamento forestale può essere la definizione delle aree a vocazione “Turistico-Ricreativa" e di quelle di interesse "Pascolivo". Non ultimo il documento può fornire le linee di indirizzo per la prossima programmazione PSR 2014-2020. Infine il piano prima della sua approvazione deve essere partecipato da tutti i portatori di interesse "stakeholders forestali" che possono fornire validi spunti al progettista in fase di redazione del documento.
Lo studio tecnico Dottore Forestale Adriano Ganino si occupa della redazione dei Piani di Gestione e Assestamento Forestale potendo contare sull' esperienze maturata:
analisi dei sistemi forestali ed ambientali,
analisi dendro-auxometriche,
analisi territoriali in ambiente GIS,
utilizzo in campo del GPS per i confinamenti,
mappature della copertura forestale attraverso droni,
Per info e preventivi contattare alla mail: adriano.ganino@hotmail.it - cell. 348/0082557 - www.ganino.dottore.it
C’è un territorio antico, a metà strada tra Benevento ed Avellino. Un territorio dove i padri sono cresciuti tra distese di vigneti ed i figli ne hanno amato ogni pianta come un bene prezioso da conoscere, curare, conservare.
Questa è Taurasi. A breve distanza da Napoli: un’oasi verde, un territorio incontaminato che, da un lato guarda al decantato Vesuvio e, dall’altro, è memore delle gesta degli antichi sanniti. La caratteristica cittadina di Taurasi è situata nell’entroterra campano, domina la Media Valle del Calore, è uno spaccato di Irpinia da sempre sinonimo di vino di ottima qualità. Il rosso che si coltiva tra queste colline, il vitigno Hellenico, poi Aglianico, rappresenta la punta di diamante delle produzioni enologiche campane e del Sud Italia. Ha origine, qui, il nobile Taurasi che proprio dalla cittadina prende il nome.
Considerato uno dei più grandi rossi dell’enologia italiana, esso, è stato il primo vino in Italia meridionale a fregiarsi della D.O.C.G. Il pregiato vitigno giunge in Campania ancor prima della fondazione di Roma e, proprio a Taurasi, grazie al perfetto equilibrio tra clima e terreno ed all’antica e sana civiltà contadina, inizia a diffondersi trasformando la cittadina nella prestigiosa culla del Bacco irpino, oggi sede dell’Enoteca Regionale.
Una culla fatta di colline ondulate, di filari di vitigni che si lasciano ammirare a perdita d’occhio, fino a disegnare i confini immaginari di un orizzonte che non pone limiti alla fantasia. In questi luoghi, dove il tempo scorre lentamente, il rapporto tra la natura e l’uomo è divenuto sempre più forte, autentico, indissolubile. Un rapporto che fa crescere giorno per giorno, tra le genti di questa terra, la passione per quel patrimonio vitivinicolo che ha reso Taurasi “la capitale ideale del vino campano”.
AGRIUMBRIA 2016, la Mostra mercato sull'Agricoltura e sull'Alimentazione è alla sua 48ma edizione.
Si terrà dall'1 al 3 Aprile 2016 nella consueta location dei padiglioni di UmbriaFiere a Bastia Umbra e come ogni anno richiamerà operatori del settore agricolo da tutta Italia.
Ma Agriumbria è una manifestazione molto apprezzata anche dai consumatori. Questa fiera è anche e soprattutto una mostra mercato dei prodotti agroalimentari tipici umbri e non solo. Un'occasione di pubblicità imperdibile per le aziende agricole che offrono la vendita diretta dei propri prodotti.
La Sottomisura 8.3 prevede un sostegno a copertura dei costi sostenuti per la creazione di infrastrutture di
protezione e per le attività di prevenzione e monitoraggio degli incendi boschivi e delle altre calamità naturali
(tra cui fitopatie, infestazioni parassitarie, avversità atmosferiche e altri eventi catastrofici, anche dovuti al
cambiamento climatico), al fine di preservare gli ecosistemi forestali, migliorarne la funzionalità e garantire la
pubblica incolumità.
il mondo agricolo del latte torna sul piede di guerra per il prezzo del latte pagato alla stalla. in italia purtroppo e chi produce latte lo sa si sta producendo latte in rimessa, il costo di produzione a fronte di un prezzo medio pagato dagli industriali che oscilla dai 33-34 centesimi per arrivare ha 36 sta ben al disopra dei 40 centesimi con punte di 60. purtroppo ormai siamo difronte ad una globalizzazione anche nella produzione di latte e dobbiamo fermarci e capire da dove deriva il costo piu elevato che noi produttori italiani stiamo pagando. naturalmente non ascoltando cio che viene detto in tv dove tutto è strumentalizzato per un fine che non serve all'agricoltura ma andando e parlando in primo luogo tra di noi e poi nelle sedi istituzionali italiane ed europee aiutati da chi ci rappresenta senza guerre ne colori politici per creare un dialogo costruttivo che porti al salvataggio di chi fa questo lavoro con passione sacrificio e che ogni giorno viene massacrato da chi specula sui nostri sudori.
La sensibilizzazione sui temi ambientali richiede alle aziende di progettare e gestire i propri processi secondo norme, chieste dai committenti ed in alcuni casi dalle normative vigenti obbligatorie, internazionali ambientali sempre più specifiche.
Alla norma Uni 14001,la madre delle norme in ambito ambientale, segue il protocollo di Ecogestione Emas il Carbon Foot Print, ciclo del carbonio in produzione, ed al Water Foot print, ciclo dell’ acua in produzione, fino alle certificazioni di prodotto Eco Label.
Per essere competitivi nei mercati internazionali odierni è sempre più necessario gestire risorse, fornitori, processi, monitorare indicatori di performance, tenere sotto controllo i rischi, analizzare i feedback della clientela e aver ben chiaro il raggiungimento degli obbiettivi prefissati conseguenti alla propria politica aziendale...
In poche parole avere implementato in azienda uno o più sistemi di gestione NECESSARI per avere una fotografia reale, un presidio totale per una crescita e miglioramento aziendale continuo.
Un nuovo concetto di consulenza snello, professionale, affiancandoti nell’implementazione di un sistema di gestione ed esaurendo anche le necessità delle obbligatorietà normative e formative.
Contattaci saremo lieti di venire ad incontrarti per analizzare assieme le tue necessità.
https://www.youtube.com/watch?v=3AmPT7GYnaM#action=share
“Il giorno in cui il cibo perderà la sua storia e il suo valore non ci sarà più speranza per nulla“.
Carlo Petrini – fondatore di Slow Food.
Nei vecchi libri di geografia o negli atlanti geografici, dei simboli indicavano i prodotti con i quali le nazioni erano leader nella loro produzione: riso in Cina, frumento nell’ex URSS, cacao in Nige-ria, fragole e agrumi in California. Agli occhi del lettore, quei simboli identificavano, per vocazio-nalità la nazione, valorizzandone la produzione di eccellenza. Anche oggi è di uso comune identifi-care una regione, attraverso quei prodotti che ne caratterizzano le peculiarità territoriali, quali con-dizioni pedoclimatiche e sociali. E perciò si può benissimo identificare l’Emilia Romagna con il Parmigiano Reggiano, le mele il Trentino, l’olio di Coratina la Puglia e molti altri.
Da questo appare evidente quanto oggi l’agricoltura assuma ancor di più un ruolo importante nelle dinamiche di sviluppo e promozione territoriale, rendendola multifunzionale. Di “multifunzionalità dell’agricoltura” se ne parla oramai da diverso tempo; la multifunzionalità definisce la stretta si-nergia che esiste tra funzioni ambientali e sociali più o meno strettamente integrate con quelle pro-duttive, inserendo di fatto la produzione agroalimentare nella visione dello sviluppo territoriale e-quo e sostenibile, il tutto intimamente correlato alla qualità degli alimenti ed al mantenimento del patrimonio culturale.
Attori di questa enorme potenzialità offerta dall’agricoltura sono i produttori, i tecnici e le istituzio-ni, i quali devono interagire e trovare soluzioni ottimali affinché il settore primario dell’economia diventi volano del benessere mondiale, senza escludere nessuno.
Ad oggi però il divario che esiste tra i paesi occidentali, i paesi in via di sviluppo e il resto del mon-do, diviene sempre più ampio. Oggi il cibo ha perso in qualche modo la sua storia e la sua identità. La biodiversità viene tutelata a fatica e solo da poche persone. Secondo rapporti FAO, l’erosione genetica vegetale è in atto in modo preoccupante su molte specie agrarie, forestali e selvatiche. Tra le specie agrarie esempio lampante è quello del frumento. In Italia, per molti autori, l’uniformità colturale creatasi per la coltivazione dei frumenti fa ritenere che negli ultimi anni siano andate perse oltre il 95 % delle antiche varietà di grano.
La soluzione al problema potrebbe venire dai nuovi tecnici e operatori del settore, che hanno il dirit-to di essere formati eticamente e professionalmente, in modo da discernere i meri interessi econo-mici dall’essere cittadini e protagonisti del mondo che verrà.
© Giuseppe Mastroianni